February 12, 2011

..back to the Future..

non sono capace di prendere decisioni, non sono capace piu che altro di prenderle e seguire le consequenze che dalle tali nasceranno, naturalmente.
pretendo cambiar le cose, pero che le consequenze lascino le cose invariate..
un aereo mi lascia in mezzo alla pista d atterraggio e io cerco una spiegazione, che solo io dovrei darmi. invece sono alla ricerca di qualche segno e di un un pizzico di affetto che rendano piu dolce questa amarezza, pero non arrivano e io mi lascio cadere..

February 6, 2009

..PaZcUaRo..

..stamattina i miseri toast presentati come "colazione" all ostello sono serviti a assorbire il litro di caffe che ho buttato giu verso le 8.15.
la luce della mattina e' fantastica, e il suo freddo penetra negli occhi ancora addormentati dandoti una sensazione di magico a tutto cio che ti circonda.
era la mia ultima ispezione per la citta. faccio il giro completo della piazza, vago a caso tra i portici, passeggio per il mercato ancora semi vuoto, e con il mio zaino nuovamente sulle spalle fermo il camioncino che dice "percorso marrone" (si stavolta so che e' quello giusto) e mi lascia alla stazione degli autobus.
due minuti dopo parte il mio viaggio per Pazcuaro.
mi sveglio proprio mentre passiamo per il centro del paese, cosi mi tocca aspettare che le porte si riaprano alla stazione. qualche kilometro dopo.
"Lago" c'e scritto sul cartello scritto a mano nel parabrezza di un furgoncino parcheggiato alla mia uscita. e penso sia una buona idea salire e vedere dove mi porta. la folla del mercato al centro accerchia il furgoncino e ci si mette un po prima di riuscire a scappare dalle viuzze del centro e ritornare in strada. ma 2 kilomtri dopo e qualche persona schiacciata in piu all interno del mini van, arriviamo alle rive del lago Pazcuaro.
il conducente scende e si fuma una cigaretta. decido che senza fumarne una anche io, posso uscire e esplorare questa mia nuova dinamica.
chiedo a qualche ristorante se conoscono qualche pensione li vicino, e a parte raccomandarmi di tornare e provare il pesce bianco del lago, uno mi segnala l unico hotel economico in zona. la signorina della reception e' quasi contenta di vedermi entrare, forse non vede nessuno da un po di giorni, forse non vede nessuno con uno zaino in spalla da qualche mese.riesco a barattare il prezzo, (il Messico insegna le buone regole del vivere) e entro in camera. e svolgo i soliti seguenti movimenti di rito: butto per terra lo zaino, ispeziono il bagno, non per vedere quanto pulito sia (non mi spaventano piu le croste sul muro, o gli scarafaggi nella doccia) ma per essere sicura che sì, in effetti esiste il bagno e mi metto al collo la borsa escursione, che e' diversa da quella viaggio.
escursione : soldi, informazioni utili, cappello e maglia.
viaggio: passaporto, soldi, giornale di bordo, chiavetta usb e acqua.
riprendo il bus che dice "centro" stavolta. e mi tuffo anche io in mezzo alla folla del mercato, annuso i profumi di qualche stand di tacos, uno un po piu in la vende "tortas" (panini) e un altro laggiu sta friggendo pile di gorditas..
ahhh questi sono i sapori che conosco!
passeggio tra una piazza e l altra e scopro altre vie che si aprono in altre piccole piazzette, e giardini. compro del cioccolato in polvere alla cannella (spero di farlo durare fino a quando torno in italia), mangio una super torta alla milanesa (vedi foto)
"con todo guera?" "claro!, con todo"

todo= bistecca alla milanese, pomodori, avocado, lettuga, formaggio e peperoncino a fette.
guera= biondina/di carnagione bianca
claro= certo che voglio tutto, sto quasi svenendo dalla fame.

e riesco pure a scoprire una caffetteria che serve caffe di Oaxaca.. S U P E R!
stasera voglio provare la Zuppa Tarasca. "me la da da asporto che la voglio mangiare in riva al lago, mentre vedo il sole scendere"..diro alla signora che me la vendera. "ah e con extra crema e chile", che dimenticano sempre che, saro`pure Europea ma non scema!!

February 5, 2009

..Pupilas Lejanas..


..e´ bastato un gesto veloce della testa per fermare il primo bus che passava davanti all uscita della stazione. il percorso non era proprio quello che intendevo fare, pero ¨tutte le strade portano a Roma¨no?, penso valga anche in Messico, anche se Roma si chiama Morelia, e l'autista non ti avvisa che il centro e' a quasi un kilometro da una delle sue fermate piu vicine al ¨centro¨.
ormai le distanze quasi non mi ingannano piu, e non mi preoccupano, in fondo perdersi e' una buona maniera per scoprire posti in cui non arriveresti mai se non per caso.
infatti per caso e' sempre il modo nel quale trovo i ristorantini piu economici e piu buoni, dove trovo le pensioni piu diroccate e i mercatini piu puzzosi. ed e´proprio quello cio che mi rende una viaggiatrice felice.
seguo la sagoma della cattedrale in lontananza e in calle Allende compare un ostello, dove il patio giallo e azzurro mi accoglie tra le sue frondose piante, e una camera con 2 letti a castello mi fa finalmente sedere e riprendere le forze.
esco subito, lo zaino puo aspettare il mio ritorno per svuotarsi e la doccia puo aspettare domani, sono ritornata ad essere un ¨smelly hippie¨e devo seguire le norme di tale definizione.
la sagoma della cattedrale si avvicina e svela essere un capolavoro di chiesa, troppo simile a qualsiasi chiesa europea, ma sono un po fuori allenamento e ho ricominciato ad apprezzare l arte.. poco piu nella piazza una banda si sta accordando e sempre piu gente si accalca ai lati della pista. un pezzo di salsa comincia a volare nell aria toccando le punte delle torri della cattedrale, sfiorando i piedi delle signore che si sono gia alzate per mischiarsi nella folla danzante, e entrando nei miei timpani trasformandosi in molecole di felicita in tutto il corpo. una mamma poco piu in la scatta una fotografia medio amatoriale a sua figlia che non curante sta inseguendo con lo sguardo il suo palloncino che ondeggia nell aria. sento che la molecola di felicita si e´scontrata con una di malinconia che vagava sola all interno dello stomaco. e mi ha fatto male. era pura gioia, in realta, pero l ho espressa commuovendomi.
ora la cattedrale e´illuminata, e osserva le macchine passare.
io invece sono spenta, e sento le macchine correre veloci fuori dall internet point.

December 8, 2008

what crisis?!


"c'e molta crisi.." Quelo anticipava gia anni fa, quando la televisione italiana riusciva ancora a farmi ridere.. chissa che programmi si vedono in Italia adesso, chissa chi presenta Striscia la Notizia ora, chissa se Gerry Scotti continua a fare battute sul suo peso e Mike Bongiorno sulle sue vallette..ricordo aspettare impaziente Mezzanotte e dintorni, quando in "vacanza" in italia, non riuscivo a prendere sonno e passavo la notte sul divano della sala. mi ricordo di quanto il termosifone emanava calore, e di quanto il frigo era pieno di qualsiasi cosa, da avanzi di pranzi passati, a maionese calve, a marmellata fattaincasa. quasi era un lusso passare le vacanze a Trino, venendo da una casa senza riscaldamento, con una cucina ammuffita e una sala/ostello, nella fredda e umida Irlanda.
per me la televisione ha smesso di esistere qualche tempo fa, ora se incrocio lo sguardo con gli occhi sanguinosi con una di loro, non ne capisco l utilita.

c'e molta crisi, e i nostri vicini di casa yanks ci hanno contagiato..hanno contagiato pure il posto dei taco all angolo della via, prima c'era da aspettare che la gente finisse di mangiare per riuscire a sedersi e scegliere le salse. ora la carne giace immobile aspettando di essere colpita e sminuzzata, ma invano.
la crisi colpisce un po tutti, e noi camerieri che viviamo di mance, la sentiamo eccome.
per il momento non mi aiutano molto a pagare l affitto della mia nuova home che ancora non riesco a credere sia tutta per me. dopo aver passato gli ultimi 9 anni a compartire materassi/stanze/monolocali/case, e' arrivato il gran momento di rifugiarmi in un posto di cui solo io ho le chiavi. e che solo io posso sporcare senza sentirmi in colpa.

c'e molta crisi, dicono, ma le crisi, dico, passano.

December 6, 2008

..tonite is the darkest..

stanotte e' cambiato qualcosa dentro di me, che sarebbe un crimine definirlo.
stanotte le birre scivolavano troppo rapidamente, e non ne sentivo nemmeno il gusto.
stanotte, il tuo sguardo ancora e' davanti a me, e non riesco a cancellarlo, e se cerco di chiudere gli occhi diventa tutto troppo vivido, che mi fa paura. cosi, non li chiudo, fisso il vuoto e resto immobile.
stanotte tutto cio che aveva un senso ha smesso di tenerlo, e tra le mie mani non ho la forza di tenere la presa di niente.
stanotte l unico che volevo era darti un regalo che mai aprirai. e che mai sara' tuo.
stanotte e' passata come una folata di aria che mi ha congelato i polmoni. cosi non posso piu respirare.
stanotte e' arrivata. e la sento eccome. la aspettavo da un po ormai. e finalmente ha deciso di passare per di qua.
stanotte non voglio dormire, pero nemmeno voglio stare sveglia e sentirla tutta per intero. perche mi sta crollando addosso, e pesa sempre di piu.
stanotte ho perso qualcosa. stanotte e' chiara come il giorno. stanotte e' troppo.

December 1, 2008

..i wish you could see the treasure of the ocean..


"just a boy" Angus and Julia Stone

..pensavo di essere fuori pericolo, ben nascosta e invisibile al nemico. trattenevo il respiro, quasi avevo imparato a sopravvivere senza respirare, senza lasciare traccie alle spalle, perche nessuno le potesse seguire e stanarmi. credevo potessi continuare a camminare nell ombra, senza che il sole mi abbagliasse. pensavo, stupidamente che nessuno potesse decifrare il mio piano d attacco e tendermi una trappola. ero sicura che l oscurita mi avrebbe reso invisibile, che il silenzio mi avrebbe fatto risparmiare fiato, che la solitudine mi avrebbe dato la possibilita di vivere la felicita per completo.
pero il nemico, senza saperlo si avvicino' al rifugio e mi trovo', e trovo' il mio silenzio. mi guardo' negli occhi e riusci' anche a spiare con la coda dell occhio fino in fondo alla mia anima. mi afferro e mi spinse fuori dal giaciglio che aveva ormai preso le forme del mio corpo, e delle mie vigliacche certezze.
non chiedo al soldato come abbia fatto a scoprirmi, come abbia fatto a arrivare fino qui. e con che intenzioni. non glielo chiedo perche si siede ai miei piedi e lancia il suo sguardo al di la dei monti che ci accerchiano, abbraccia le ginocchia al petto e la sua fronte all improvviso si riempe di rughe cercando di evitare la luce di un sole troppo testardo.
si aiuta con le due mani sporche di terra, copre le rughe e lascia spazio agli occhi perche possano cessare di cercare al di la di quelle cime una risposta razionale al suo viaggio fino a li.
non chiedo al soldato se mi tagliera la gola con la sua spada o se mi catturera e mi rendera prigioniero della sua terra, non glielo chiedo perche non ci sono spade pendenti dalla sua cintura, e non sembra avere nessuna terra dove vuole ritornare ad essere prigioniero. lo osservo mentre le mani sporche di terra, colorano il suo viso pallido. lo osservo mentre il suo sguardo perso tra le vette piu alte prende il volo e si scaglia contro i piedi del monte, e senza farsi male, risale di nuovo, arrampicandosi su, su fino a ritornare al pundo piu alto.
il nemico mi ha stanato, ha trovato il mio nascondiglio e invece di uccidermi, e lasciarmi morire nel silenzio che io avevo creato, lo rompe, lo trasforma in un lamento, in un dolce respiro, in un sussurrato pianto..lo osservo stendersi nell erba e chiudendo gli occhi alza un braccio al cielo, verso il sole che lo aveva accecato un minuto fa, come se lo volesse afferrare.
"non sono venuto fino qui per toglierti la vita, o per catturarti" sussurra il soldato "ho camminato sotto quel cerchio di fuoco, ho corso per distese di prati, ho riposato sotto alberi frondosi, ho bevuto acqua cristallina del fiume che mi obbligava a cambiare la rotta del mio cammino, ho cacciato per sopravvvivere e ho assecondato il sonno sotto un cielo ricoperto dalle stelle piu luminose. l unica ragione del mio viaggio era stanarti, farti alzare dal giaciglio e mostrarti il posto nel quale ti sei fermato. e hai deciso di rimanere. la ragione del mio arrivo era dividere con te questo sole, questo paesaggio, questo vento e compartire questo momento. nel quale tu hai smesso di ascoltare il silenzio, nel quale tu hai ricominciato a respirare e nel quale il tuo cuore ha ricominciato a battere. ora posso riprendere il mio cammino e lasciarti.perche so che hai ricominciato a vivere"
"No aspetta" ricordo di dire al soldato " dove vai?, non puoi lasciarmi solo ora. dopo avermi svegliato dal sonno e fatto uscire dal mio rifugio. dopo aver scoperto il posto in cui sono rimasto immobile tutto questo tempo, dopo avermi fatto vedere le montagne che mi hanno circondato e protetto e che mai avevo mai visto prima. dopo avermi insegnato a guardare al sole e lasciare che mi accecasse, dopo aver sentito il vento sulle mie guance e dopo aver rotto il silenzio che avevo paura di disturbare.non puoi farlo, non riuscirei a credere che tutto questo davvero esiste. non riuscirei a fidarmi dei miei occhi e di cio che sente il mio cuore. ho bisogno che anche tu veda tutto questo e senta cio che stiamo vivendo, qui in questo meraviglioso posto che mai avevo voluto contemplare. perche pensavo fosse solo un miraggio."

January 28, 2008

The Shins - We Will Become Silhouettes (Music Video)

..in days like these, when its like you feel in love but you are not really, with nobody in particular, just with the whole situation, with the whole scenario.
today i spent a great day off.
i was happy.
today i felt happy, for nothing in particular, that happiness that suddenly makes everything around you sound beautifully, and look like never before.

i m goin travelling for another while, this time to Mexico!
i needed to make a journey,somewhere where i could speak the same language im now getting to like. i need to get out and learn something more. i need a bit of silence and strangers faces. i need to give myself some new questions.